Il capo ingegnere della Mercedes, Andrew Shovlin, ha chiarito la natura del problema meccanico che ha costretto Kimi Antonelli al ritiro durante il suo primo Gran Premio di casa a Imola. Il giovane italiano è stato costretto a fermarsi durante la gara, causando l’ingresso della safety car al Gran Premio dell’Emilia-Romagna. È stato un fine settimana complesso per il team di Brackley, attualmente secondo nella classifica costruttori: oltre al ritiro di Antonelli, George Russell ha chiuso soltanto in settima posizione nonostante fosse scattato dalla terza casella in griglia.
Nel consueto debriefing post-gara pubblicato da Akkodis, partner tecnico di Mercedes, Shovlin ha fornito ulteriori dettagli sul guasto.
"Beh, non abbiamo ancora completamente risolto il problema," ha ammesso l’ingegnere britannico, "ma è stato relativamente semplice individuare quali difetti lo hanno causato."
Shovlin è stato una parte integrante della Mercedes dal loro ritorno nella griglia di partenza della F1 nel 2010
Shovlin rivela il problema che ha costretto Antonelli al ritiro
"Si è trattato di un problema legato all’assemblaggio dell’ammortizzatore del pedale dell’acceleratore. Abbiamo notato che, in alcune occasioni, la vettura non riusciva a raggiungere il pieno gas," ha spiegato Andrew Shovlin, capo ingegnere di pista Mercedes, commentando il ritiro di Kimi Antonelli a Imola.
Per il giovane diciottenne, il Gran Premio dell’Emilia-Romagna è stato un fine settimana complicato su tutti i fronti. I tifosi italiani presenti a Imola sono rimasti delusi quando Antonelli è stato eliminato già in Q2, insieme a entrambe le Ferrari.
Shovlin ha approfondito: "Abbiamo la possibilità di eseguire routine che ci permettono di ricalibrare quei sensori in tempo reale mentre la macchina è in pista, ma alla fine si tratta comunque di un problema di sicurezza se l’acceleratore non funziona correttamente."
"A fermare la vettura è stato il software stesso, che ha rilevato anomalie sufficienti da disattivare il segnale dell’acceleratore. È stata questa funzione di sicurezza a causare l’arresto della macchina," ha aggiunto l’ingegnere britannico.
Secondo Shovlin, il guasto era comunque destinato a causare un ritiro, indipendentemente dal momento in cui si sarebbe verificato.
"Con il difetto che avevamo, non saremmo riusciti a concludere la gara. Abbiamo quindi deciso di adottare un approccio prudente. Ora abbiamo individuato l’assemblaggio difettoso e lo abbiamo portato con noi durante la notte."
Il componente è stato immediatamente spedito alla fabbrica Mercedes a Brackley, dove sono iniziate le indagini tecniche per identificare l’origine del problema e garantire che non si ripresenti già dal prossimo Gran Premio di Monaco.
"Il pezzo è qui a Brackley. Hanno iniziato a smontarlo già durante la notte. Le indagini sono in corso, e non dovrebbe essere troppo difficile trovare una soluzione per Monaco. Tuttavia, non è escluso che si renda necessario un aggiornamento del design per le gare future. Nel breve termine, lo gestiremo. Ma a lungo termine, potremmo dover intervenire con modifiche strutturali."